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La scelta di Rieti Capitale dell'acqua come sede del Centro Cuore Blu

Il mondo dell'acqua, l'acqua per il mondo

La scelta della città di Rieti quale sede del “Centro Cuore Blu” ed elevata così a “Capitale delle acque”, appare quasi scontata se si considera la straordinaria ricchezza idrica del suo territorio, sia per quantità che per qualità di acque potabili che sgorgano da sorgenti di varia natura chimico-fisica (dalle oligominerali alle solfuree, salutari per patologie diverse), ancora oggi solo in parte adeguatamente utilizzate. Rieti, centro astronomico della penisola Italia, città distante solo pochi chilometri da Roma e tuttavia assai poco conosciuta, appare funzionale alla straordinaria ricchezza idrica superficiale e sotterranea del suo territorio in cui sgorgano oltre 60.000 litri/secondo di acque potabili, derivate da più di 400 punti idrografici tra: fonti, sorgenti, fontane, fontanili, abbeveratoi e terme. Sorgenti preziose che in ben 123 casi nel territorio provinciale sono luoghi di notevole interesse idrografico, economico e turistico. D'altra parte anche la storia idraulica ci insegna che Rieti è da sempre un “polo di eccellenza” rispetto alla gestione dell'acqua, basta pensare alle esperienze di bonifica della terra strappata al preistorico lacus Velinus o alle colture idrofile d'avanguardia (guado, gelso, barbabietola da zucchero) che hanno fatto sorgere in città il primo zuccherificio d'Italia e alla sperimentazione di Nazareno Strampelli che ha permesso di esportare in tutto il mondo il grano da seme acclimatato all'umidità delle nebbie della Conca Reatina. E ancora alla realizzazione di imponenti invasi artificiali che assicurano la produzione di energia idroelettrica e alla costruzione di uno degli acquedotti più lunghi d'Europa insieme alla concentrazione della più grande area sorgentizia dell'intero Continente. Insomma, Rieti è davvero un laboratorio d’eccezione per quanti vogliano imparare a conoscere l’acqua e a governarla.

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