I bambini della classe seconda dell’ Istituto Bambin Gesù di Rieti, per celebrare l’ importanza dell’acqua in ogni ambito della nostra vita, hanno ripercorso la storia della nostra città grazie ai versi di questa poesia in dialetto. A Rieti, infatti, già al tempo dei romani, il dislivello che si creava tra il territorio reatino e quello ternano, formava un lago, il Lacus Velinus, che esondava varie volte durante i freddi inverni di Rieti. In seguito alla conquista romana della Sabina, il console Manio Curio Dentato, “sor Dentato” per i reatini, capì che per poter beneficiare delle caratteristiche uniche del territorio, era necessario far confluire le acque del lago nel fiume Nera, creando uno sbarramento artificiale che ha portato alla nascita delle Cascate delle Marmore. Grazie a questa opera, la pianura reatina non ha più subito le ricorrenti “pianare”, ma è finalmente diventato un luogo in cui vivere al meglio. La scelta di questa poesia non è stata casuale: volevamo infatti dimostrare come l’acqua sia sì, necessaria alla vita, ma allo stesso tempo è importante l’intervento dell’uomo per usarne al meglio le potenzialità, rispettandola sempre e avendone la massima cura. La creazione della Cascata, inoltre, ha fatto sì che a Terni si sviluppasse l’ utilizzo dell’energia idroelettrica. Anche l’uso del dialetto è stato voluto: è un linguaggio lontano dai bambini, ma che fa comunque parte della tradizione reatina e per questo non va dimenticato.

LA FILASTROCCA DELL’ACQUA